Prosegue l’iter legislativo della proposta di regolamento relativo alla lotta contro i ritardi di pagamento
nelle transazioni commerciali, al momento oggetto di analisi da parte della commissione Mercato interno
del Parlamento e del gruppo di lavoro Competitività e Crescita del Consiglio.
La nuova proposta introduce un unico termine massimo di pagamento di 30 giorni per tutte le transazioni
commerciali, applicabile sia alle transazioni tra imprese (B2B) che alle transazioni tra pubbliche
amministrazioni e imprese (G2B). Viene introdotto un limite per le procedure dirette ad accertare la
conformità delle merci o dei servizi, che saranno consentite solo se necessarie a causa della natura
particolare del contratto e non potranno comunque superare i 30 giorni. Inoltre, viene proposto di rendere
automatico e obbligatorio il pagamento degli interessi di mora fino al pagamento del debito. In base alla
nuova proposta, il creditore non può rinunciare al diritto di esigere interessi di mora. Infine, gli Stati
membri devono istituire autorità di contrasto per monitorare e garantire l'applicazione delle norme.
Una volta approvato, il nuovo regolamento sostituirà la Direttiva 2011/7/UE attualmente in vigore. Ance è
sempre stata in prima fila nel combattere il fenomeno ed aveva accolto favorevolmente la direttiva del
2011 di cui ha sempre sostenuto la validità. Anziché abrogarla sarebbe stato preferibile apportarvi alcune
limitate modifiche e soprattutto, rafforzarne l’attuazione.
Ance sta comunque partecipando attivamente ai tavoli di lavoro sulla proposta sia a livello nazionale che a
livello europeo, sottolineando, anche nel documento di audizione presentato lo scorso novembre 2023 in
Commissione Politiche dell’UE alla Camera, che spesso i ritardi si annidano non tanto sul fronte dei termini
di pagamento, quanto piuttosto al momento della emissione dei SAL (Stato Avanzamento Lavori).
Conseguentemente, potrebbe apparire positivo un rafforzamento del termine di 30 giorni per
l'effettuazione della verifica di conformità, comunque introdotto nella proposta di regolamento.
Relativamente all’introduzione di un termine di pagamento di 30 giorni nei rapporti tra appaltatore e
subappaltatore, si sottolinea il rischio che tale previsione risulti eccessivamente penalizzante per
l’appaltatore che si trovasse a subire «a monte» un ritardo nei pagamenti da parte della committenza
pubblica.
A tal proposito, Ance ha accolto favorevolmente il parere del Parlamento italiano, che prevede di
“subordinare la decorrenza dei termini di pagamento nei confronti dei subappaltatori all’avvenuto incasso
delle somme spettanti all’appaltatore da parte dell’amministrazione”.
Con riferimento, infine, ai pagamenti tra imprese private, Ance è d’accordo per lasciare alle parti contraenti
la decisione di concordare i termini di pagamento, nel rispetto del principio della libertà contrattuale.