Dalla rigenerazione della Ex Area Lolli per la realizzazione del nuovo campus universitario della Lumsa a Palermo al Waterfront Sbarcadero a Siracusa, dall’ex scalo merci a Ragusa alle nuove fabbriche Spero a marina di Siracusa e ancora il restauro e la valorizzazione del Parco di Ettore Paternò del Toscano in provincia di Catania, la riqualificazione della periferia Est di Enna bassa, la rigenerazione urbana del Rione Cappuccinelli a Trapani e del parco della Salinella a Marsala, La città del Ragazzo e il risanamento delle baracche a Messina. Sono alcuni dei progetti di rigenerazione urbana presentati oggi a Siracusa per la seconda tappa territoriale di Città in Scena, il Festival diffuso della rigenerazione urbana, dedicato interamente alla Sicilia. Iniziative che puntano a sottrarre al degrado parti di città rimettendole a servizio della collettività per fini sociali, turistici e culturali.
La città di Messina ha presentato due interventi di rigenerazione urbana programmati e in via di realizzazione nel capoluogo.
Il direttore generale della Città Metropolitana Salvo Puccio ha relazionato sulle opere di rigenerazione urbana del compendio “Città del Ragazzo”, nel Rione Gravitelli, da destinare a finalità di inclusione sociale progetto “Dopo di noi”. Il piano integrato, inserito nei PUI (Piani Urbani Integrati), finanziato con una somma di oltre 55 milioni complessivi, prevede la valorizzazione di immobili esistenti , sia edifici da destinare a servizi sociali, sanitari, ed alla persona in genere, ma anche la rigenerazione di spazi pubblici, verde pubblico, verde attrezzato, impianti sportivi e beni culturali quali il Castellaccio posto sulla sommità della collina di Gravitelli.
L’arch. Grazia Maria Marullo e l’arch. Mariano Tornatore, introdotti dal sub commissario per il risanamento delle baraccopoli della Città di Messina avv. Marcello Scurria, si sono, invece, soffermati, sulla filosofia complessiva di applicazione del concetto di riqualificazione urbana e sociale nel contesto delle baraccopoli messinesi, inserite all’interno del centro urbano, proponendo soluzioni a diversi livelli, dall’acquisto di immobili per i destinatari di alloggi alla rigenerazione delle aree baraccate, recuperando, anche, in alcune situazioni, le case esistenti, rendendole funzionali dal punto di vista ecologico, energetico e strutturale cambiando la vocazione di utilizzo dei luoghi. La presentazione, intitolata “Periferie in centro!” rende l’idea di come si possano rifunzionalizzare aree degradate fino ad oggi attigue a quelle più centrali della città di Messina.
Una sfida quella della rigenerazione urbana che si incrocia con la realizzazione del Pnrr: dall’ultima revisione circa 1 miliardo di investimenti in rigenerazione urbana nella regione Sicilia rischiano di uscire dal Piano. Progetti su cui il Governo ha assicurato le coperture ma che ora potrebbero subire ritardi nella realizzazione.
Tanti gli ospiti intervenuti alla tappa di Siracusa, a cominciare dai rappresentanti degli enti territoriali coinvolti insieme a docenti universitari, imprese e esperti. Grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale avviata quest’anno, i lavori della giornata si sono arricchiti anche della testimonianza di Imane Benkirane, già Direttrice della Scuola di Architettura, Design ed Urbanismo dell’Università EUROMED di Fes, Prof.ssa ENAR Ecole Nationale d’Architecture de Rabat e di Imen Landoulsi, Docente esperto, ricercatore universitario, LARPA, Scuola Nazionale di architettura e di progettazione urbana di Tunisi (ENAU).
L’assessora regionale all’Ambiente, Elena Pagana, ha spiegato cosa sta facendo la Regione per sostenere le iniziative di rigenerazione urbana nell’Isola e ha lasciato intendere che intravede la possibilità di recuperarli nell’ambito dell’Accordo di coesione che dovrebbe essere firmato col Governo nazionale entro il mese. Infine ha annunciato: “attendiamo che a breve Governo e Parlamento nazionali facciano sintesi fra le varie proposte di legge in materia di rigenerazione urbana. Parallelamente, il Governo regionale farà la propria parte per giungere al varo di una legge regionale in materia”.
La Presidente nazionale dell’Ance, Federica Brancaccio ha dichiarato che “la rigenerazione urbana è il futuro di questo Paese. E’ sulle città, in particolare del Mezzogiorno, che si gioca la sfida della crescita per i prossimi anni, l’Italia è in forte ritardo. Al Sud ci sono meraviglie da riqualificare e questa tappa in Sicilia è per me motivo di orgoglio, anche come prima presidente Ance che viene dal Mezzogiorno. Dopo il “Pnrr”, dovremo essere pronti a investire sulle nostre città, sulle relazioni urbane e sociali e non solo economiche. Oggi abbiamo visto qui 16 bellissimi progetti, frutto spesso della collaborazione tra pubblico e privato”. Quanto ai fondi del “Pnrr” a rischio, Brancaccio ha aggiunto: “A seguito di questa riprogrammazione, forse c’è qualcosa di più di un miliardo a rischio. Dobbiamo assolutamente scongiurare questo pericolo, perché, al di là degli investimenti privati, il Sud ha bisogno ancora di investimenti pubblici per superare quel gap infrastrutturale che ad oggi non si riesce a colmare. Siamo molto attenti come Ance nazionale a monitorare affinchè nella programmazione non vengano a mancare i fondi per la crescita e la rinascita del Mezzogiorno”.
Sui fondi a rischio del “Pnrr” il Presidente regionale di Ance Sicilia, Santo Cutrone, nel rilevare come “oggi a Siracusa abbiamo dimostrato quanti risultati concreti abbiano prodotto gli investimenti in rigenerazione urbana in Sicilia, in termini di ripopolamento di intere aree di città e di recupero di unità abitative e di sviluppo urbanistico, economico e sociale, auspico che Stato e Regione trovino il modo di garantire la continuità degli investimenti programmati”.
Dopo Siracusa il Festival approderà il 16 luglio ad Ancona con la terza tappa del 2024.